La
densitometria ossea è una tecnica diagnostica che permette di valutare la densità minerale delle ossa, risultando particolarmente utile nella diagnosi e nel monitoraggio dell'osteoporosi.
Questa malattia dello scheletro si caratterizza per la riduzione del contenuto minerale delle ossa e per il deterioramente della microstruttura che la caratterizza; come tale, espone i pazienti ad un importante rischio di subire fratture anche per traumi di lieve entità
In generale, tale rischio è tanto maggiore quanto minore è la massa ossea; per questo motivo la
densitometria è attualmente considerata il gold-standard per la diagnosi strumentale di osteoporosi ed un importante "predittore" del rischio di frattura.
La
densitometria ossea utilizza una piccolissima dose di raggi X per stabilire quanti grammi di calcio ed altri minerali sono presenti nel segmento osseo esaminato; le dosi di radiazioni sono talmente basse che anche la frequente ripetizione dell'esame non rappresenta alcun pericolo per la salute del paziente.
Fra i differenti tipi di strumentazione disponibili, la
DEXA è attualmente la più utilizzata. Il tempo necessario per l'indagine è di circa 10 minuti, non è in alcun modo dolorosa e non c'è bisogno di particolari preparazioni dietetiche o farmacologiche. Al termine della procedura il paziente può quindi riprendere normalmente le comuni occupazioni.
I segumenti scheletrici studiati dalla densitometria ossea variano in relazione alle caratteristiche del paziente; in generale viene valutato il tratto lombare della spina dorsale delle donne piú giovani (minore 65 anni) e del collo del femore in quelle più anziane e/o con patologie del rachiede. A volte, l'esame può essere condotto su entrambi i segmenti o a livello del radio (avanbraccio) o su tutto il corpo (total body).
La densitometria ossea permette di scoprire se una persona è affetta da osteoporosi e stabilirne il livello di gravità; può inoltre quantificare il rischio futuro di sviluppare la patologia e aiuta ad aiutare l'efficacia delle terapie intraprese.
I Medici Specialisti in densitometria ossea:
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Dr. Seveso Romeo
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Angelini Pietro (T.S.R.M)
Domande frequenti:
Chi deve sottoporsi a densitometria ossea?
L'indagine densitometrica è particolarmente indicata in presenza di importanti fattori di rischio per l'osteoporosi, che si concretizzano nelle seguenti condizioni cliniche:
- donne di età maggiore o uguale di 65 anni e in menopausa da almeno un decennio (alcune linee guida consigliano la densitometria ossea anche a uomini con più di settantanni;
- menopausa precoce (minore o uguale 45 anni);
- menopausa chirurgica (asportazione delle ovaie durante il periodo fertile);
- varie cause di carenza estrogenica (ipogonadismo primario o amenorrea secondaria che dura da più di un anno);
- fattori costituzionali che predispongono all'osteoporosi (donne in pre e post menopausa con indice di massa corporea < 19 kg/m², longilinee, sedentarie con massa muscolare ridotta);
- importanti carenze alimentari (inadeguata assunzione di calcio e vitamina D);
- sintomi che suggeriscono la presenza di osteoporosi: diminuizione di statura superiore a 3 centimetri, incurvatura della colonna vertebrale o frattura causata da un lieve incidente;
- recente o futura sottoposizione a prolungati trattamenti con cortisonici a dosi elevate o di altri farmaci osteopenizzanti (ad esempio, antipilettici, metotrexate, terapie immuno soppressive dopo trapianto d'organo);
- precendeti fratture non dovute a traumi di rilievo;
- malattie che favoriscono la demineralizzazione ossea (ipercortisolismo - sindrome di Cushing, ipertiroidismo, insufficienza renale, iperparatiroidismo);
- familiarità fortemente positiva per osteoporosi;
- più di 20 sigarette al giorno, abuso di alcol